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mercoledì 9 gennaio 2013

quiete.

Oggi va un po' meglio, per fortuna... Sono più calma, riesco a controllare maggiormente i pensieri... Ora spero di riuscire anche ad addormentarmi presto, lo spero davvero :)
Ho anche quasi terminato il libro di King, sto leggendo l'ultimo racconto, quindi credo che finita la partita di coppa Italia (forza Juve sempre, anche se stiamo già sotto di un goal :p) me ne andrò a letto a leggere un po'.
Credo di non avere molto da scrivere (direi quasi per fortuna :) ) quindi auguro a tutti una buona serata :)
Anche il quattordicesimo giorno è andato, fiùùù :)

- Ale -

martedì 8 gennaio 2013

Nodi.

Questa notte ho pianto. Era da un po' che non mi succedeva. Forse era anche per questo che mi ero illusa di star migliorando. E invece no. Invece era solo una delle mie fasi transitorie. Più lunga, è vero, ma pur sempre transitoria.
Sapete, vorrei davvero riuscire a trovare le parole per esprimere la disperazione che provo. Vorrei riuscire a tradurre in parole quello che sento, ma non credo che ci siano parole adatte per questo. Il senso di vuoto, di abbandono (anche se non mi ha abbandonato nessuno), la desolazione... La paura. Ecco, credo che su tutto il resto ci sia una grande, immensa paura... Mentre piangevo ieri, non potevo fare a meno di chiedermi se sarà sempre così la mia vita, con un giorno sereno e altri 100 inquieti, se sarò sempre da sola. Io non sono sola, lo ripeto... Ma mi ci sento. Ed è peggio, mille volte peggio... Sono sola dentro, sono fredda, sono porosa... E sapete, mi sento un mostro. Mi sento incapace di provare emozioni, mi sento come una che, quando si tratta di metterci un po' più di cuore, scappa via, perchè non sa fare altro.
Io ho paura. Non mi vergogno di dirlo, di scriverlo. Mi vergogno perchè non riesco ad urlarlo, perchè mi limito ormai a scriverlo qui, anzichè confidarlo a qualcuno. Ma credo che non ci "servo" io con i miei problemi, penso che i miei familiari abbiano e stiano attraversando già dei momenti difficili senza bisogno che mi ci metta io a rincarare la dose. Proprio no. E mi rendo conto che è sbagliato, lo so... Eppure c'è sempre dentro di me quella sensazione che si tratti di problemi solo miei, cose che nessuno può capire e da cui nessuno può aiutarmi ad uscire. So che mi sto facendo del male, so che l'unico ostacolo a me stessa sono io. Il che è proprio assurdo ma tant'è... è così, me ne rendo perfettamente conto. Sono io che mi impongo le cose, io che mi creo degli angolini sicuri nei quali rifugiarmi che poi distruggo con le mie stesse mani, anche se questo mi fa stare male in una maniera che non riesco nemmeno a spiegare.
E ferire gli altri... quando qualcuno si attacca a te e tu poi lo mandi via, tu poi scappi... come fai a non odiarti per il male che gli fai? Sarà sempre così, sono condannata a non "toccare" nessuno perchè poi andrò via e starò male e farò male e mi odierò e non saprò comunque evitarlo? Cosa c'è di sbagliato in me? Cosa?
Io non so più niente. Io mi meraviglio, certi giorni, di come riesco ad arrivare a fine giornata senza crollare, senza urlare e disperarmi, senza scoppiare a piangere per l'orrore che mi porto dentro. E non è sempre così, sarei impazzita se lo fosse... Ma quando è così, credetemi, sto veramente male. Quando è così io non vedo uscita, io dimentico la gioia, l'allegria... Mi sento persa in un oceano scuro nel quale rischio di annegare...
Io non voglio annegare. Io voglio stare bene.
Voglio alzarmi tutte le mattine con il sorriso, senza quell'ansia che stringe lo stomaco e quasi non fa respirare.
Voglio andare a letto la sera e riuscire ad addormentarmi subito, senza quei pensieri che torturano e non fanno prendere riposo.
Voglio stare in mezzo alla gente e sentirmi come lei, non inferiore. Voglio capire chi sono, ed esserlo. Voglio migliorare. Lo voglio fare per me, perchè forse così smetterò anche di fare del male agli altri e saprò amare, saprò farmi toccare, smetterò di essere così irraggiungibile...
Sapete, desideravo disperatamente che qualcuno mi trovasse... E ora vorrei essere rimasta nel mio angolino, vorrei disperatamente potermene stare da sola. Io non lo sapevo, non sapevo quanto male avrei e mi sarei fatta... Non lo sapevo... Mi sento veramente un mostro...
siamo al tredicesimo giorno... e a me pare che più vado avanti in questa storia del blog più tutto peggiori... Spero sia solo una sensazione dettata da queste giornate difficili, lo spero davvero...
Buona serata ragazzi...

- Ale -

lunedì 7 gennaio 2013

senza parole.

Le giornate brutte brutte stanno tornando... E io non ho proprio voglia di scrivere, di parlare... È già abbastanza difficile cercare di sembrare il più normale possibile. Quindi me ne starò buona buona sul mio lettuccio a leggere qualche altra pagina del mio libro di King.
Spero che le vostre giornate siano migliori delle mie, baci a tutti.

- Ale -

domenica 6 gennaio 2013

manie.

Oggi non ho molto da dire. Oggi l'apatia sta avendo il sopravvento e sembro bloccata in un limbo dal quale non riesco ad uscire. Non so perché è così, non serve necessariamente un motivo, spesso capita e basta.
Sto leggendo un libro di Stephen King ultimamente, incibi e deliri, una raccolta di racconti. Proprio oggi sono arrivata ad un racconto intitolato "N.", dove sono raccolti gli appunti di uno psichiatra su un paziente, N. per l'appunto. Devo dire che leggerlo mi ha un po' turbata, anche se mi rendo conto dell'assurdità della cosa. Questo paziente descrive la sua 'malattia' e parla delle sue manie ossessivo-compulsive. Le sue sono principalmente tre: contare, toccare e piazzare. La cosa mi ha fatto un po' paura, perché mi sono resa conto che anche io ho qualche piccola mania. Certo, piccola, ma ho paura che possano diventare sempre più grandi, finché non riuscirò più a controllarle. Io ultimamente faccio delle liste. Delle cose da fare, di quelle da comprare, di quelle fatte... A volte conto i passi... Altre volte penso che se non faccio questo o quello succederà qualcosa di brutto, anche se la parte razionale di me si rende conto che tutto ciò è estremamente stupido. Li considero piccoli campanelli di allarme, cose che devo cercare in qualche modo di non fare più... mi sento tanto una stupida sapete, rendersi conto sempre più che qualcosa non va non è per niente facile. Certe volte mi dico che sono solo io che esagero, che non è così grave... Altre volte invece ho forte la sensazione che qualche meccanismo dentro di me si sia rotto, in un modo che non so comprendere e a cui quindi non riesco a porre rimedio. Forse è così che si sentono tutti quelli come me, non lo so... Forse è un dolore che ci accomuna, mi piace crederlo perché questo mi fa forse sentire un po' meno sola. Solo un po'. Anche se nessuno dovrebbe mai sentirsi solo, nessuno dovrebbe mai soffrire, nessuno dovrebbe mai pensare di meritarlo. Io lo penso (altro campanello di allarme).
Proverò a guarire... Non mi resta altro se non provarci...

- Ale -

sabato 5 gennaio 2013

Idee...

Sono un po' amareggiata oggi, sapete? Ultimamente mi sembra un po' di essere diventata quella brava ad ascoltare i problemi altrui. Il che sarebbe fantastico, se io non avessi già i miei a cui badare e sapessi dare i consigli adatti. Mi sta bene anche il fatto che chi mi parla dei suoi problemi non mi chiede nulla dei miei. Capisco che sono brava io a nasconderli e so che comunque sto parlando di qualcuno che per me c'è sempre stato e mi ha sempre supportato. Quindi sì, probabilmente sono egoista, perchè ora che tocca a me dare un aiuto non sono capace di darlo. E vi chiederete allora perchè sono amareggiata, visto che sono io quella in torto. Bene, il problema è che odio quando mi vengono chiesti consigli ma poi mi si dice che non sono in grado di capire perchè è una cosa che non ho provato. E l'ho scritto anche io qualche post fa che chi non vive una cosa non può capirla. Solo che... che senso ha chiedermi un consiglio per poi dirmi che non posso parlare? Vi sentireste un po' presi in giro? Cioè, sono solo brava quando devo ascoltare, e divento cattiva quando provo a dire la mia? Devo solo essere d'accordo, non posso avere idee diverse? E poi stiamo parlando di un parere, non di un giudizio.
Se una cosa per me non va bene, se la vedo in maniera diametralmente opposta, sarò padrona di dirlo? Ecco, ultimamente è come se stessi iniziando a rendermi conto che, se in passato evitavo il più delle volte di dire che per me una cosa era sbagliata (e tutto allora filava liscio), ora quando provo a dissentire non va bene, vengo quasi zittita. Fa un po' male rendersene conto. Io che sono sempre stata per il quieto vivere, io che non alimentavo mai liti e lasciavo sempre correre. Forse è vero che più si è buoni più si corre il rischio di diventare fessi. E io mi sono stancata, sapete... Sono stanca di aver paura di far sentire la mia voce... Penso che chi vuole accettarle le mie parole le accetta tranquillamente, gli altri possono anche andarsene a quel paese. Diranno che sono cambiata, che sono più acida... Forse è vero, ma poco importa. Non lascio che le mie idee si uniformino a quelle della maggioranza, se sono in disaccordo. Come quando mi dicono "tanto lo fanno tutti". Questo vuol forse dire che è automaticamente giusto? Non è così. Non lo è. Ho seguito per troppo tempo le idee degli altri, forse è anche per questo che io ora sono così confusa da non sapere più cos'è giusto o normale. Io devo imparare a trovare la mia di normalità, devo smetterla di pensare agli altri e concentrarmi solo su di me. E se questo vuol dire che perderò qualche pezzo lungo la strada... Beh, è un prezzo che sono disposta a pagare. So che chi vuole, troverà sempre il modo di esserci per me, anche se io dovessi cambiare. Chi ti vuole bene resta, capisce i momenti difficili che passi e non cerca di buttarti più giù. Ti aiuta a rialzarti e se proprio tu non vuoi aiuto, aspetta che tu trovi da solo la forza di rimetterti in piedi. Questo è quello che credo, è quello che voglio credere. Quindi cercherò di andare avanti per la mia strada. Sono curiosa di vedere quanti pezzi perderò.

- Ale -

venerdì 4 gennaio 2013

Normalità

È inutile... Posso provarci da oggi fino all'eternità, ma non cambierà mai nulla. Perché non riesco a legarmi davvero alle persone? Perché va tutto bene solo finché mantengo una certa distanza? È frustrante, davvero. Ed è anche difficile da spiegare. Certe volte mi trovo davvero bene in mezzo alla gente, ma poi scavo a fondo e capisco che in realtà questo succede perché non c'è niente di me in 'piazza'. A volte sto in silenzio, persa nel mio mondo e la gente pensa che io sia asociale. Altre sono iperattiva, faccio la buffona, e pensano io sia estroversa. Ma io non è che l'ho ancora capito davvero come sono. Mi sembra di mettere addosso solo tante maschere, e di non mostrare mai il mio volto. Continuo a dirmi che non ho ancora trovato o incontrato ciò che fa per me, ma questo allora vuol dire che sono sbagliata io, perché non sembra esserci nulla in questo mondo che faccia per me. Vorrei solo legarmi davvero a qualcuno senza sentire dentro di me che è uno sbaglio, senza arrivare a pensare che non ho nulla in comune o a che spartire con gli altri. Lo so, parlo spesso di diversità, me ne rendo conto, ma non lo faccio con la presunzione di chi si sente migliore, lo faccio perché è diversa che mi sento, e Dio solo sa quanto invece vorrei sentirmi normale, almeno per un po', per vedere cosa si prova. Ho sempre immaginato la mia vita in un determinato modo, pensato a un determinato tipo di persone, e continuo disperatamente a cercare quello, senza (forse) voler accettare che la vita non si programma e che le persone non si condannano per non essere ciò che avevi immaginato. Cosa c'è di sbagliato in me? Non lo so più... Sono così stanca di darmi colpe, di piangere... Vorrei solo trovare una soluzione a questo male di vivere che ho, ma non sono in grado di trovarla.
È come se le cose dovessero succedere solo agli altri, come se io fossi solo una stupida spettatrice, come se io non fossi in grado di fare ciò che fanno gli altri e, cosa ancora più svaventosa, non fossi in grado di provare le emozioni che loro provano. Io non sono mai contenta, mai. Non lo sono di me, della mia famiglia, di chi mi sta più vicino, delle cose che faccio. Ho sempre il terrore cosi grande del giudizio altrui, che finisco col non sapere più cosa voglio io. Arrivo a distruggere ciò che ho amato, lo faccio io prima che possano farlo gli altri. mi rendo conto della stupidità di ciò, ma non so davvero come evitarlo.
Per la gente da fuori è facile parlare, sono bravi a dire che sei vuoi fare davvero qualcosa basta solo che ti impegni. E non lo capiscono quanto invece sia difficile fare qualcosa quando la tua capacita di decisione è compromessa, quando non capisci più cosa è giusto e cosa no. Dovrebbero provare a passare una giornata nella mia mente, prima di parlare.
Io ho 23 anni, dovrei essere forte,  piena di vita, di iniziativa... E invece la vita me la sto rovinando con le mie paranoie, sto perdendo tempo prezioso che non ritornerà. Sto perdendo persone e occasioni, senza sapere se davvero non fanno per me, o se sono io che mi sono imposta che sia così. Vorrei saper decidere ancora. Vorrei avere il controllo della mia mente, senza lasciare che sia lei a controllare me. Vorrei, ma non posso.

"Lasciami qui, dove non c'è 'normale'. Tanto 'normale' è solo un limite in più."
Non ha importanza - Virginio Simonelli

- Ale -

mercoledì 2 gennaio 2013

Fatta male.

Ma tipo un'asportazione di cervello come la vedete? Non ne posso più!!! basta pensieri, basta, vi prego! :'(
E' iniziato un nuovo anno, ma a quanto vedo i pensieri sono sempre gli stessi. Lo so, lo so che non basta un giorno, che non si può cambiare dall'oggi al domani. E' che proprio non ce la posso fare più, non posso più torturarmi così. La mia incapacità a lasciare andare cose e persone mi sta uccidendo, è come se sentissi il bisogno di fare spazio per nuove cose, ma non sono capace di buttare via niente. O forse dovrei solo riordinarle le cose, ma non so fare nemmeno quello. Vi siete mai sentiti confusi al punto di non sapere più da che parte girarvi, non sapere cosa fare, come muovervi? Ecco, io ultimamente mi ci sento sempre. Ho perso un po' la percezione di ciò che è davvero importante. Come se stessi dando troppa importanza alle cose sbagliate, e stessi completamente trascurando ciò che realmente conta. L'ho detto anche nel primo post: l'ansia mi fa perdere di vista i dettagli. Ecco, io ogni tanto dovrei aggrapparmi a quelli, forse loro saprebbero condurmi a ciò che ha importanza.
Un tempo credevo di aver bisogno di qualcuno che mi capisse. E, lo ammetto, c'è stato un periodo in cui son o stata veramente sicura di aver trovato finalmente qualcuno che capisse cosa stavo passando e che mi stesse vicino. Qualcuno che non giudicasse. E se ciò in parte era vero (mi stava vicino e non giudicava) dall'altra mi sono dovuta rendere conto che nessuno mi può capire. O meglio, nessuno che non ci sia passato. Questo è bastato a farmi crollare un gradino più giù. E' stata come una doccia fredda... Perchè poi cominci a chiederti "allora quando dicevo questo o quello lui non mi credeva..." anche se lo sai che non è così. Non si tratta di essere creduti, quanto di essere capiti. E quello è tutt'altro affare.
Perchè è veramente difficile aiutare qualcuno che è tormentato da qualcosa che non conosci. Puoi curare qualcuno da un raffreddore, da una febbre... Puoi dargli le medicine adatte e sai che guarirà. Ma come aiuti a guarire una persona che combatte contro qualcosa che è nella sua testa? Come puoi capire i suoi silenzi, il suo parlare troppo per poi chiudersi nel silenzi, il suo allontanarti, le sue lacrime che bruciano sotto gli occhi? Come capisci il suo disperato tentativo di sentirti vicino e subito dopo, senza motivo, il suo spingerti lontano, la sua voglia quasi di cancellarti? Come fai a capire quello che scatta nella sua mente (che nemmeno lei capisce) quando tutto va puntualmente a rotoli in quei momenti in cui tutto sembrava finalmente andare per il verso giusto? E soprattutto, come accetti tutto questo? Come rimani nonostante tutto questo? Come?
Io ho trovato chi rimane, e non capisco più se questo sia un bene o un male. Quando incontri una persona così e sei come me hai il potere, grande, di spezzargli il cuore tante e tante volte. E anche se non vuoi, anche se tu provi ad essere "normale", ad esserci sempre, sai che avrai sempre bisogno di scappare. Quante volte ho provato a dire basta? Quante volte mi sono illusa di starci riuscendo? Sono solo io che non riesco definitivamente a mettere la parola "fine", o davvero non posso farlo?
Vedete, tutti questi dubbi mi attanagliano... E' proprio vero che la condizione più straziante dell'animo umano è il dubbio. L'arrovellarsi il cervello alla ricerca di una soluzione. E a furia di pensare perdo pure le poche certezze che avevo, bella fregatura!
Non capisco più cosa provo, mi sento fredda... Con tutti. E non vorrei essere così... Ma non riesco a capire come ritrovarmi. Non c'è niente di più brutto che perdere se stessi. Non auguro a nessuno di sentirsi così.
Vi lascio un grosso bacio, ragazzi :)

- Ale -

martedì 1 gennaio 2013

new year

Non posso che iniziare questo nuovo post augurandovi buon anno! Non so com'è stato per voi l'anno appena trascorso, spero non sia stato troppo brutto e vi auguro che questo nuovo vi porti tutto ciò che desiderate, che sia un sogno che inseguite da troppo tempo, o delle piccole cose che sono però essenziali per essere davvero felici :)
Ieri dopo la mezzanotte sono andata a ballare con sorella, cugina e alcune amiche. Lasciate che precisi prima una cosa: le discoteche, o comunque i locali in cui si balla non fanno decisamente per me. Non vado mai a ballare, ma ieri era l'ultimo dell'anno e un'eccezione, anche per stare in compagnia, si può fare :) anche se, ad essere sincera, non credo che ripeterò presto l'esperienza. Mi sentivo molto fuori posto, mi guardavo intorno e vedevo gente intorno a me con le quali non avevo niente a che spartire. Io non sono così e vi prego di credermi se dico che non voglio con questo dire di essere migliore o superiore, perché non è così. Mi sento diversa, il che è differente. Diversa senza voler fare nessunissima classifica, io non mi reputo migliore di nessuno (anzi, forse è proprio il contrario) è solo che quando non sono a mio agio è difficile che io riesca a nasconderlo.
In posti del genere viene fuori tutta la mia inadeguatezza, il mio sentirmi 'indietro', sbagliata. Ed è forse per questo che li ho sempre fuggiti. Ma ieri ho avuto la conferma che non è solo per questo, andare a ballare è proprio una cosa che non mi piace xD
Quindi per l'anno prossimo spero in qualcosa di diveso, magari il concerto in piazza oppure qualcosa con gli amici, mi divertirei sicuramente molto di più :)
comunque...ora che è ufficialmente iniziato l'anno nuovo devo ricominciare a studiare, e questo pensiero davvero fa salire l'ansia :| mi sembra una montagna da scalare ma di cui ancora non intravedo la cima :( dai dai, calma e sangue freddo, a piccoli passetti si fa tutto, devo 'solo' restare tranquilla :)
Vi mando un grande bacio.
Ancora buon anno :D

- Ale -