È inutile... Posso provarci da oggi fino all'eternità, ma non cambierà mai nulla. Perché non riesco a legarmi davvero alle persone? Perché va tutto bene solo finché mantengo una certa distanza? È frustrante, davvero. Ed è anche difficile da spiegare. Certe volte mi trovo davvero bene in mezzo alla gente, ma poi scavo a fondo e capisco che in realtà questo succede perché non c'è niente di me in 'piazza'. A volte sto in silenzio, persa nel mio mondo e la gente pensa che io sia asociale. Altre sono iperattiva, faccio la buffona, e pensano io sia estroversa. Ma io non è che l'ho ancora capito davvero come sono. Mi sembra di mettere addosso solo tante maschere, e di non mostrare mai il mio volto. Continuo a dirmi che non ho ancora trovato o incontrato ciò che fa per me, ma questo allora vuol dire che sono sbagliata io, perché non sembra esserci nulla in questo mondo che faccia per me. Vorrei solo legarmi davvero a qualcuno senza sentire dentro di me che è uno sbaglio, senza arrivare a pensare che non ho nulla in comune o a che spartire con gli altri. Lo so, parlo spesso di diversità, me ne rendo conto, ma non lo faccio con la presunzione di chi si sente migliore, lo faccio perché è diversa che mi sento, e Dio solo sa quanto invece vorrei sentirmi normale, almeno per un po', per vedere cosa si prova. Ho sempre immaginato la mia vita in un determinato modo, pensato a un determinato tipo di persone, e continuo disperatamente a cercare quello, senza (forse) voler accettare che la vita non si programma e che le persone non si condannano per non essere ciò che avevi immaginato. Cosa c'è di sbagliato in me? Non lo so più... Sono così stanca di darmi colpe, di piangere... Vorrei solo trovare una soluzione a questo male di vivere che ho, ma non sono in grado di trovarla.
È come se le cose dovessero succedere solo agli altri, come se io fossi solo una stupida spettatrice, come se io non fossi in grado di fare ciò che fanno gli altri e, cosa ancora più svaventosa, non fossi in grado di provare le emozioni che loro provano. Io non sono mai contenta, mai. Non lo sono di me, della mia famiglia, di chi mi sta più vicino, delle cose che faccio. Ho sempre il terrore cosi grande del giudizio altrui, che finisco col non sapere più cosa voglio io. Arrivo a distruggere ciò che ho amato, lo faccio io prima che possano farlo gli altri. mi rendo conto della stupidità di ciò, ma non so davvero come evitarlo.
Per la gente da fuori è facile parlare, sono bravi a dire che sei vuoi fare davvero qualcosa basta solo che ti impegni. E non lo capiscono quanto invece sia difficile fare qualcosa quando la tua capacita di decisione è compromessa, quando non capisci più cosa è giusto e cosa no. Dovrebbero provare a passare una giornata nella mia mente, prima di parlare.
Io ho 23 anni, dovrei essere forte, piena di vita, di iniziativa... E invece la vita me la sto rovinando con le mie paranoie, sto perdendo tempo prezioso che non ritornerà. Sto perdendo persone e occasioni, senza sapere se davvero non fanno per me, o se sono io che mi sono imposta che sia così. Vorrei saper decidere ancora. Vorrei avere il controllo della mia mente, senza lasciare che sia lei a controllare me. Vorrei, ma non posso.
"Lasciami qui, dove non c'è 'normale'. Tanto 'normale' è solo un limite in più."
Non ha importanza - Virginio Simonelli
- Ale -
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento